Attraverso la fusione, Wind-Tre Italia diventerà il primo operatore italiano sul mercato delle prepagate, potendo vantare una quota del 37% (solo Wind ha una base clienti di 21,4 milioni) contro il 31,5% di Tim e di Vodafone. Per quanto riguarda il settore degli abbonamenti sarà seconda con il 27,8%.
Dalle pagine di Milano Finanza si è espresso positivamente in merito alla fusione, il docente di Strategia Aziendale Carlo Alberto Carnevale Maffè.
Con tale accordo ci saranno sicuramente dei benefici derivanti dalla razionalizzazione delle infrastrutture di rete, verranno aumentati quindi gli investimenti della copertura LTE. Al 30 giugno gli investimenti di Wind per l'ampliamento e sviluppo della propria copertura 4G, che ha raggiunto circa il 43% della popolazione, e nel rafforzamento della capacità della rete HSPA+ erano pari a 358 milioni di euro. Tre Italia è ferma al 32% della popolazione Italiana.
E' facile inoltre prevedere anche una riduzione dei prezzi, infatti nonostante un'inflazione sempre crescente pari al 20.5%, che ha comportato aumenti sconsiderati come per esempio le tariffe elettriche (aumentate del 48.2%), le tariffe telefoniche negli ultimi dieci anni (2004-2014) sono diminuite del 15,8%.
Vantaggi per tutti, tranne forse per l'erario, il quale ha da sempre imposto quantità controproducenti di oneri diretti e indiretti per la realizzazione delle infrastrutture di rete, sotto forma di imposte anticipate (le cosiddette licenze per le frequenze), licenze che invece sono state generosamente concesse per il settore televisivo.
La nuova società che sarà guidata da Maximo Ibarra, porterà l'Italia ad essere protagonista nelle reti mobili di nuova generazione. Speriamo che sia davvero così.
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