Lo stato islamico sta terrorizzando il globo con i suoi attacchi generalmente violenti e fintamente ispirati ai principi del Corano. Ma grazie a cosa un'organizzazione assetata di potere e di denaro puĆ² tenere sul filo del rasoio un intero globo?
La risposta viene da sĆØ quando pensiamo agli sviluppi che la tecnologia ha avuto in questi anni e a cosa questo avanzare deve essere grato. Ovviamente la risposta ĆØ la rete internet.
La risposta viene da sĆØ quando pensiamo agli sviluppi che la tecnologia ha avuto in questi anni e a cosa questo avanzare deve essere grato. Ovviamente la risposta ĆØ la rete internet.
La rete internet e gli smartphone sono i principali strumenti con cui i "legionari" dello Stato Islamico riescono a raggiungere la piĆ¹ ampia porzione di mondo, ormai totalmente connesso alla rete grazie ai vari Social.
Sebbene l'avanzata della banda larga nei paesi nord-africani ed arabi non abbia raggiunto livelli esorbitanti, attraverso i siti piĆ¹ famosi al mondo, tra cui Twitter, il social-network piĆ¹ utilizzato dal Califfato, i belligeranti islamici riescono a raggiungere i cosiddetti foreign fighters.
Chi sono i foreign fighters?
Letteralmente il termine significa "lottatore straniero", ovvero i guerriglieri provenienti da paesi in cui l'ISIS non ĆØ arrivato fisicamente. Questi vengono infatti reclutati proprio attraverso la rete, e quindi sopratutto attraverso Twitter. Grazie alla campagna di "sensibilizzazione" portata avanti sui social, gli arruolati nel movimento jihadista sono diventati ormai piĆ¹ di ventimila.
Dal 2014, anno in cui il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi ĆØ riuscito a prendere il sopravvento in terra irachena, costituendo difatti lo Stato Islamico, gli insorgenti sono stati arruolati da ogni parte del mondo, dall'America all'Australia.
Tuttavia, a dispetto della qualitĆ della rete internet, gli arruolati arrivati in Siria ed in Iraq provenienti dal nostro Occidente ĆØ pari a meno di un quinto del totale. La restante parte ĆØ infatti arrivata da stati africani quali Tunisia ed Arabia Saudita.
CiĆ² non significa che l'occidente ĆØ totalmente apatico alle questioni dello Stato Islamico, ma anzi, anche grazie ai re-twitt dei ragazzi provenienti dal nostro spicchio di mondo ĆØ stato possibile arrivare con maggior facilitĆ al cuore dell'Africa settentrionale.
Altro aspetto dell'eccezionale utilitĆ della rete per i miliziani dell'ISIS ĆØ certamente legato alla velocitĆ con cui le notizie riescono a rimbalzare tra i telegiornali di tutto il mondo, contribuendo a, creare nella prima fase, e a far crescere poi la psicosi degli attacchi terroristici.
Se ci pensiamo, la mania degli attacchi ai danni di altre popolazioni con diversa ideologia ĆØ nata solo ora? Possibile che solo in questo momento storico avvengano delle "guerre civili" cosƬ sanguinose? A rigor di logica, l'unica risposta che salta in mente ĆØ negativa. Anche l'ISIS, che, ricordiamo, ĆØ stato fondato nel 1999 ha una storia sanguinosa alle proprie spalle ma la sua conoscenza con il mondo Occidentale ĆØ avvenuta solamente negli ultimi anni.
Per esperienza personale, ho avuto l'opportunitĆ di ascoltare personalitĆ strettamente legate al mondo islamico, le quali hanno unicamente confermato il mio pensiero. Dalla loro voce, ho potuto capire ancora meglio che la fama dello Stato Islamico proviene soltanto da Internet, luogo in cui l'intimidazione aumenta grazie ai numerosi video che gli stessi miliziani pubblicano sul tubo ed alle visualizzazioni che gli stessi ottengono giorno dopo giorno.
Infatti, altri gruppi come Boko Haram e Al-Qaeda, il cui leader Osama Bin Laden ĆØ stato oggetto quasi leggendario per via della sua uccisione da parte dei commilitoni americani, molto prima sono saltati all'onore della cronaca, anche grazie al boom della televisione, per via dell'efferatezza con cui hanno agito nel corso degli anni e non per le loro "campagne pubblicitarie". Ma ancora prima, tanti sono stati i miliziani che hanno organizzato stragi, senza mai balzare all'attenzione di noi occidentali perchĆØ totalmente sprovvisti di mezzi di comunicazione ugualmente efficaci, come lo ĆØ la rete globale.
PuĆ² la rete fare unicamente del bene alla causa dello Stato Islamico?
In rete perĆ² avviene una "seconda guerra", la quale ha l'intento di ridimensionare questo arruolamento di unitĆ attraverso Twitter.
L'azione ĆØ portata infatti avanti dagli hacker attivisti di Anonymous, i quali, grazie alle tante conoscenze nel mondo informatico, stanno evitando l'oscurantismo religioso che l'ISIS vuole assolutamente portare su Internet, attraverso la disattivazione di diversi profili Twitter appartenenti agli attivisti, rendendo difatti inutile la propaganda sui social.
Ma la rete ĆØ un'arma a doppio taglio, lo sappiamo tutti. Proprio a riguardo di questo punto possiamo citare l'episodio che ha reso nuovamente protagonista lo Stato Islamico e gli Stati Uniti d'America.
Lo scorso 15 Giugno 2015 ĆØ infatti avvenuto qualcosa che puĆ² farci capire come l'organizzazione puĆ² essere sgominata in pochissimo tempo proprio grazie alle tecnologie moderne. Come molti di voi ricorderanno, in quel giorno di ormai tre mesi fa, la rete ha accolto un selfie di un combattente per la causa islamica (si, anche i Jihadisti hanno la passione per gli autoscatti ndr.). Prontamente un generale americano ĆØ riuscito a geolocalizzare il luogo preciso in cui la foto ĆØ stata scattata, per poi far esplodere la base segreta dell'organizzazione con l'aiuto di tre bombe.
E questo ĆØ solo l'evento piĆ¹ emblematico questo genere di "disastrosi inconvenienti" per il Califfato.
Dunque, la stessa rete utilizzata per propagandare le proprie conquiste, come il piĆ¹ recente tentativo di distruzione del tempio di Bel della cittĆ siriana di Palmira, puĆ² rivelarsi essere molto simile ad un boomerang ed al principio con cui funziona.
Se colpiscono qualcosa con la rete, questa puĆ² rivelarsi straordinariamente pericolosa per l'immensa quantitĆ di strumenti che ha a disposizione per andare a scovare con precisione in luogo in cui il messaggio o altro ha iniziato a circolare. Per questo motivo gli organi superiori del Califfato hanno emanato un editto, impedendo alla totalitĆ dei miliziani di utilizzare degli iPhone per comunicare o per lanciare messaggi in rete. Ma non solo gli smartphone di Apple possono essere rintracciati, dunque basterebbe semplicemente trovare il modo per arrivare a capo di questa situazione per porre rimedio a questo terribile massacro.
Ah, non penserete ancora che il motivo di tutto ciĆ² sia legato prettamente alla religione, no?