Sicuramente vi sarà capitato di leggere su Internet o nei negozi di tecnologia sigle tipo HD, FullHD, QHD o 4K e sicuramente sarete a conoscenza di cosa si tratta.
I display hanno alcune caratteristiche, come la tecnologia usata (IPS, LCD, TFT, AMOLED), la frequenza di aggiornamento e anche la risoluzione, che è la più famosa, anche se non è necessariamente la più importante per definire la qualità di un display.
Gli smartphone, da ormai tanti anni, hanno un display con delle caratteristiche peculiari per visualizzare i contenuti multimediali e ogni parte dell'interfaccia del sistema operativo di cui sono dotati.
Uno schermo molto risoluto significa che riesce a mostrare immagini più dettagliate e nitide, anche avvicinando molto l'occhio. Questo fattore dipende sia dalla risoluzione stessa dello schermo, che dai PPI, ovvero Pixel Per Inch (Pixel Per Pollice).
Ogni display è composto da un certo numero di Pixel, ovvero punti colorati, che, insieme ad altri punti, tutti vicini tra loro e disposti a griglia su una superficie (in genere rettangolare), compongono un'immagine, che vediamo sullo schermo degli smartphone, delle TV, eccetera.
La risoluzione non è altro che il numero di pixel presenti sui lati del display, per esempio 1920x1080 pixel, il lato più lungo ha 1920 pixel, mentre il lato più corto ne ha 1080.
Se consideriamo degli schermi con uguale grandezza, ovvero con lo stesso numero di pollici (il pollice è l'unità di misura che indica la lunghezza della diagonale del display, 1 inch = 2,54 cm) e diversa risoluzione, lo schermo con risoluzione maggiore avrà un numero maggiore di PPI, ovvero avrà un numero di pixel maggiore in un pollice di schermo.
Esiste una formula per scoprire il numero di PPI di ogni schermo.
Indicando con "m" il lato più grande, "n" il lato più piccolo e "p" il numero di pollici, la formula per il calcolo dei PPI è:
Quindi per esempio per un display da 5" con risoluzione FullHD (1920x1080 pixel) avrà un numero di PPI pari a 441.
Per i display con tecnologia AMOLED Pentile (quella che usa Samsung), la matrice diamantata, di cui è composto lo stesso, riduce il numero di PPI, in quanto due pixel condividono uno dei 3 sub-pixel. Nei display LCD, ogni pixel è formato da tre sub-pixel, uno rosso, uno verde e uno blu (RGB), mentre negli AMOLED il sub-pixel verde è condiviso tra due pixel.
La formula rimane la stessa, solo che va moltiplicata per 2/3, quindi sarà:
La formula rimane la stessa, solo che va moltiplicata per 2/3, quindi sarà:
In genere, il numero di PPI non indica la qualità di un display, anche se i grandi numeri sono quelli che spingono le persone a preferire uno smartphone piuttosto che un altro.
In realtà l'occhio umano non riesce a distinguere la differenza tra un display da 350 PPI e uno da 500 PPI. Sui grandi schermi la situazione cambia e in questi casi anche il 4K ha un senso.
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