Nella corsa alla miniaturizzazione, le aziende che producono devices, hanno bisogno di recuperare ogni singolo millimetro quadrato di spazio. Seppur le SIM siano sempre piĆ¹ minuscole (in Italia attualmente ci sono 5 formati diversi: sim, mini sim, micro sim, nano sim), risultano essere sempre un ingombro di troppo per i nuovi Smartphone e non solo. Sim ĆØ l'acronimo di Subscriber Identify Module; all'interno della Sim troviamo un codice IMSI che si interfaccia con il gestore telefonico per permettere l’autenticazione del cliente. Nel nostro Paese ogni sim ĆØ identificata tramite ICCD di 19 cifre. Le prime 6 cifre identificano il gestore di appartenenza.
Un po' di Storia:
Il primo formato della SIM ĆØ stato di 85,60×53,98 mm, caduta oramai in disuso (dopo la seconda metĆ degli anni 90). Il formato piĆ¹ diffuso ĆØ sicuramente la mini-sim di dimensione 25×15 mm, che definiamo semplicemente SIM standard. La prima comparsa risale nel lontano 1999, e veniva impiegato nei telefoni GSM.
Un po' di Storia:
Il primo formato della SIM ĆØ stato di 85,60×53,98 mm, caduta oramai in disuso (dopo la seconda metĆ degli anni 90). Il formato piĆ¹ diffuso ĆØ sicuramente la mini-sim di dimensione 25×15 mm, che definiamo semplicemente SIM standard. La prima comparsa risale nel lontano 1999, e veniva impiegato nei telefoni GSM.
Apple ha rivoluzionato le dimensioni delle Sim, introducendo le micro-sim di dimensione 15×12 mm, seguita a ruota anche da altri produttori. Con l' Iphone 5 abbiamo un nuovo formato, ossia la nano-sim di dimensione 12,30×8,80 mm con una spessore minore di 0,09 mm rispetto agli altri formati.
Oggi siamo a un punto di svolta, che segnerĆ un balzo in avanti nell'era delle Sim. Nascono le embedded sim di dimensione 6×5 mm integrata nel dispositivo e non rimovibile. Lo scorso 18 febbraio, il consorzio Gsma costituito da 800 membri tra provider e produttori di telefonia, hanno annunciato questa nuova tecnologia (chiamata e-Sim o Embedded Sim), che sarĆ presto assorbita dal mercato.
I vantaggi legati alla Sim virtuale saranno molteplici. Immaginate innanzitutto che elimineremo una volta per tutte l'ingombrante fardello della card fisica, ciĆ² ĆØ particolarmente utile per i piccoli smartwatch, per i quali ogni millimetro ĆØ vitale. SarĆ possiible inoltre l'attivazione remota, senza doversi recare fisicamente in un negozio, e allontanare efficacemente la minaccia delle clonazioni. Anche il cambio operatore sarĆ molto piĆ¹ agevole e celere, ma soprattutto la possibilitĆ di condividere un abbonamento dati su piĆ¹ dispositivi. L'applicazione (e diffusione) di tale tecnologia dovrĆ trovare la complicitĆ dei diversi provider, i quali potrebbero avere molto da perdere e poco da guadagnare. PerĆ² su questo fronte si respira un cauto ottimismo, visto che nel consorzio Gsma hanno aderito anche Tim e Vodafone.
Samsung proporrĆ la tecnologia virtual Sim sul prossimo smartwatch Gear S2 ed entro giugno tale funzione verrĆ estesa sugli altri Smartphone. (FONTE)