Avete mai pensato a dei powerbank pieghevoli?
E' quello a cui potremmo andare in contro tra qualche anno, grazie alla rivoluzionaria tecnologia sperimentata all'universitĆ Binghamton di New York.
La nuova batteria, larga circa 6,4 cm, ĆØ costituita da 8 celle a combustibile, ciascuna delle quali formata da 5 strati in cui si trova un anodo, una membrana di scambio protonico e un catodo ad aria. Per farla funzionare si possono versare alcune gocce di acqua sporca al suo interno, dopodichĆ© la si puĆ² aprire, la parte dei contatti elettrici si trova nella parte esterna di ogni modulo.
In tal modo si crea una corrente che puĆ² essere molto utile in situazioni particolarmente difficili come fonte di energia. Il suo ideatore Seokheun Choi ha spiegato come il fine di questo esperimento :
FONTE
Si tratta di una batteria si puĆ² piegare come una stella ninja origami e funziona grazie ai batteri presenti nell'acqua sporca. PuĆ² permettere il funzionamento e la ricarica di biosensori e altri piccoli dispositivi in situazioni di emergenza.
Lo studio ĆØ stato pubblicato sulla rivista scientifica Biosensors and Bioelectronics.
Con questo nuovo prototipo dal costo di soli 70 centesimi, si riescono a raggiungere prestazioni sufficienti per trovare una fonte di alimentazione da utilizzare in condizioni di necessitĆ .Siamo in grado di accendere un LED per circa 20 minuti o di alimentare altri tipi di biosensori.
La nuova batteria, larga circa 6,4 cm, ĆØ costituita da 8 celle a combustibile, ciascuna delle quali formata da 5 strati in cui si trova un anodo, una membrana di scambio protonico e un catodo ad aria. Per farla funzionare si possono versare alcune gocce di acqua sporca al suo interno, dopodichĆ© la si puĆ² aprire, la parte dei contatti elettrici si trova nella parte esterna di ogni modulo.
In tal modo si crea una corrente che puĆ² essere molto utile in situazioni particolarmente difficili come fonte di energia. Il suo ideatore Seokheun Choi ha spiegato come il fine di questo esperimento :
Le batterie disponibili in commercio sono troppo dispendiose e costose per il campo. In definitiva, mi piacerebbe sviluppare bio-batterie accessibili, istantanee e usa e getta, per l’utilizzo in regioni con risorse limitate.Questo potrebbe essere un primo passo per la creazione, tra qualche anno, di powerbank pieghevoli, in modo da non restare mai senza carica, e senza andare in giro con pesanti caricabatterie portatili! Siete d'accordo?
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