Non ci saremmo mai sognati che i display al giorno d'oggi arrivassero alle dimensioni di 6" circa. Però, come da titolo, sono davvero così scomodi display così grandi? Nì. Osserviamo con molta calma i punti di forza e non dei famosissimi phablet.
Phablet: quando e come sono nati
Un piccolo viaggio nel tempo del mercato e dell' "innovazione"
Il termine è dato dalla composizione di due parole inglesi, le quali sono tablet e phone. Essi sono dispositivi touchscreen (anche a volte dotati di tastiere esterne), che combinano le potenzialità degli smartphone avendo nello stesso momento i privilegi di un phablet. Commercializzati dalla Dell Streak nel 2010 ed approdati ufficialmente nel mercato con grandi marche come Samsung (con la produzione della serie Note) e Nexus (dove l'aggregazione di cui marchi, ovvero Motorola e Google, danno vita a Nexus 6, il phablet per eccellenza).
Il primo essenzialmente pensato per una gamma business, dove i clienti abituali non osavano metterci mano all'inizio. Parallelamente il Nexus 6, con un prezzo di lancio che si aggirava sui 700€, introdusse la novità per qualsiasi tipo di acquirente con un hardware davvero performante. Fino ad arrivare ad oggi con Nexus 6P, l'ultimo top di gamma con uno schermo da 5.7".
Man mano la produzione dei dispositivi sembrava dedicarsi sostanzialmente al lato hardware, producendo terminali-spazzatura con un software ingestibile o ripieni di feature inutili. L'obiettivo delle case produttrici era quello di fornire un hardware di tutto rispetto, accompagnato con un display di qualità a costi esorbitanti.
Nacquero le prime industrie cinesi, tra cui abbiamo Huawei. Il marchio, all'inizio sostentato da Vodafone, decise di intraprendere un proprio viaggio nel mondo della telefonia. Il risultato non fu dei migliori inizialmente, data l'inutilità delle decine di telefoni che dopo un mese erano ingestibili. Hardware di tutto rispetto, ma con un software acerbo e privo di logica. Successivamente iniziò ad arrivare la concorrenza e altri brand, schifati dal pubblico di ieri ed acclamati da quello di oggi. Arriva Xiaomi nel 2011 con il suo Xiaomi Mi1, un telefono che strabiliò il mercato per il suo costo irrisorio, fino ad arrivare alla loro serie Note, l'alternativa per smanettoni e avvezzi al risparmio.
Si diede inizio ad una guerra che ancora oggi è in corso. Produttori cinesi da ogni dove, i quali cercano di promulgare i loro smartphone sconosciuti e brand famosi che investono sul mercato della ricerca e dell'innovazione (anche se di quest'ultima si può ben discutere ultimamente). Le compagnie hanno frenato la loro curva di innovazione, lanciando smartphone solamente più grandi e con hardware di tutto rispetto. Una piccola fetta di aziende cerca di equilibrare i propri cellulari, mettendoli sul mercato a cifre davvero ridicole per la clientela di massa. Ormai, che lo vogliate o meno, i phablet stanno conquistando il mercato e dovremmo abituarci a queste nuove dimensioni.
Al giorno d'oggi: sono davvero utili i phablet?
Dopo questa lunga e noiosa introduzione cerchiamo di dare una risposta concisa alla domanda. Personalmente trovo davvero comodo un display, anche se di dimensioni generose. Coinvivo con Nexus 6P da svariati mesi e non sono riuscito a trovare dei difetti allo schermo. Ero scettico agli inizi, provenendo da un Nexus 5, infatti è difficile abituarsi, soprattutto per raggiungere le parti alte dello schermo. Utilizzando però un ottimo launcher come Nova, che è provvisto di gesture per facilitarne l'utilizzo, è davvero gratificante visionare i contenuti con uno schermo generoso ad una qualità elevata. Ovviamente il senso si perde quando non si è connessi alla propria Wi-Fi, oppure il nostro piano tariffario non comprende abbastanza Gigabyte per la navigazione. Un altro plus è la nuova tecnologia AMOLED, la quale fornisce colori caldi, davvero piacevoli alla vista.
Per quanto riguarda il business, trovo indispensabile avere almeno 5.5". Possiamo definire la serie Note la più completa sotto questo aspetto. Sia per quanto riguarda la nitidezza, la gamma di colori offerti e la peculiarità dei materiali, che per il software presente, completo di qualsiasi strumento per l'ufficio. L'unica nota negativa viene a galla quando si vuole riporre il telefono. Sono abituato a conservarlo nella parte posteriore dei jeans, e data la grandezza, è facile che questo possa caderci dalla tasca.
Concludendo, "padelloso is the way", citando un famoso youtuber, che con ironia, reinventa petaloso. Una volta acquistati, secondo me, non ne farete a meno. Purtroppo questa è solo una mia opinione (anche tagliata per non annoiarvi), che può essere discordanti con le vostre. Infatti vorremmo sapere, nei commenti in basso, se avete avuto esperienze con questa tipologia di telefoni e se ne è valsa la pena.