I cloud sono sicuri per i nostri dati? L'account di Diletta Leotta è stato hackerato - Tuttoxandroid

Breaking

21 settembre 2016

I cloud sono sicuri per i nostri dati? L'account di Diletta Leotta è stato hackerato



Diletta Leotta giornalista sportiva di Sky ha subito un attacco hacker al suo account di Dropbox, il famoso cloud in cui ha salvato i suoi dati, o meglio le sue immagini hot che in pochissime ore hanno fatto il giro del web. Questo avvenimento riapre il dibattito su quanto siano sicuri e affidabili questi servizi online. 




Ci possiamo davvero fidare?



La risposta è No! La risposta dipende proprio da alcune criticità presenti nei cloud stessi. La Cloud Security Alliance ha creato una sorta di lista con la collaborazione dei 270 maggiori esperti di cloud al mondo, individuando i 5 pericoli cardine di questa tipologia di archiviazione dati:





  • Violazione della sicurezza che può essere dovuta sia ad un errore umano sia alla condivisione di risorse in ambienti “multi-tenant” (server utilizzati da più client) o al personale del cloud provider e dei suoi partner.
  • Gestione inadeguata degli accessi, che può essere causata dalla poca scalabilità dei sistemi di Identity Access Management, che non prevedono un’autenticazione a più fattori.
  • Poca sicurezza delle API di terze parti che utilizzano i servizi cloud. Si viene dunque a creare spesso una concatenazione di API che mettono a rischio la stabilità del cloud.
  • Vulnerabilità dei sistemi IT che, oltre ad essere già vulnerabili in ambienti off-line, sono esponenzialmente più esposti nel cloud che opera in ambienti multi-tenant.
  •  Furto di account.




Ricordiamo che non bisogna "far di tutta l'erba un fascio": I vostri dati non sono completamente a rischio, I colossi come Google, Apple e Microsoft mettono a disposizione per ogni utente uno spazio di archiviazione, per poi accedervi online in qualsiasi posto ci troviamo. Quindi la qualità dei loro server non sono affatto di bassa qualità, tutt'altro!

Naturalmente sta a noi usare questi sistemi in modo consapevole non postando dati troppo appetibili da eventuali attacchi hacker e quindi cercare di usare password complesse e non "123abc" 

Per restare aggiornato sulle notizie continua a seguirci sulla pagina Facebook e sul nostro canale Telegram








Nessun commento: