Dopo 17 anni di lavoro e un investimento da 10 miliardi di euro, da oggi Galileo ĆØ finalmente in funzione. Un evento che passerĆ alla storia perchĆ© stiamo parlando del primo sistema di navigazione satellitare europeo, alternativo allo statunitense GPS e al russo GLONASS. Quello che resta da capire ĆØ: come funzioneranno i nuovi ricevitori e che fine faranno i vecchi.
Stando alle indiscrezioni, la produzione attuale di ricevitori sarĆ compatibile sia con il segnale Galileo sia con quello GPS, quindi non ci sarĆ bisogno di scegliere quale dei due si vuole usare. Per quanto riguarda gli altri sistemi di navigazione come il Glonass russo e il BeiDou cinese, esistono ricevitori detti multicostellazione capaci di ricevere tutti i segnali, per cui l'utente non deve decidere che ricevitore comprare. Con l'accordo fra GPS e Galileo, i ricevitori commerciali e quelli in corso di sviluppo supporteranno entrambi. Quelli vecchi con il solo GPS non riceveranno Galileo.
Andando oltre, per sapere se il nostro smartphone/tablet possa supportare Galileo bisogna prima di tutto sapere qual sia il SoC installato, ossia il chip in cui sono integrati processore, grafica e sistemi di comunicazione. Qualcomm avrebbe confermato che i chip compatibili sono gli Snapdragon 427, 435, 617, 625, 626, 650, 652, 653, 820, 821 e 835, oltre agli Snapdragon Wear 1100 e 820 Automotive. Qualcomm supporterĆ Galileo anche con tutti i chipset futuri. Quanto al layer software, Galileo ĆØ presente nei software consegnati dal 2016 in poi. In generale i dispositivi "nati" con Android Marshmallow e Nougat dovrebbero supportare il nuovo segnale anche grazie ad alcuni aggiornamenti software specifici.
Il progetto Galileo nasce, quindi, per:
- avere innanzitutto un proprio sistema satellitare e non essere dipendente da Russia e Cina
- creare nuove app piĆ¹ efficienti
- fornire piĆ¹ opportunitĆ commerciali a medie e piccole imprese