Come ben sappiamo il Galaxy S8, sarà il
primo smartphone a vantare del nuovo processore di Qualcomm, lo Snapdragon 835. Una
bella vittoria, considerando che gli altri smartphone che saranno presenti al
Mobile World Congress del 26 febbraio a Barcellona
(si pensi al G6 di LG, U Ultra di HTC, Mercury di BlackBerry e i prodotti di Sony e Huawei), avranno “solo” la versione 820 o 821
di Snapdragon.
Per capire
il vantaggio che si ritroverà il Galaxy S8 rispetto alla concorrenza, basta
solo dire che Snapdragon 821 occupa il 35% in più di spazio
rispetto a Snapdragon 835; ha una risoluzione grafica inferiore del 25%
rispetto a quest’ultimo; è più lento del 30%. Tutto bello quindi?
Insomma. Il processore Snapdragon 835 può rivelarsi un’arma a doppio taglio
per il Galaxy S8 di Samsung.
I motivi sono enunciati dal portale CNet. Qualcomm e i suoi processori non
sono sempre sinonimi di sicurezza. Basti pensare ad esempio ai
problemi di surriscaldamento del suo chipset 810 nel 2015. Samsung optò così per un proprio sistema integrato Exynos
per il suo Galaxy S6 in determinate zone. Non a caso, lo stesso farà
anche per il Galaxy S8: Snapdragon 835 sarà utilizzato in USA (Trump permettendo) e Cina. In
Europa e in quasi tutti i mercati asiatici, sarà invece utilizzato l’Exynos
8895, evoluzione dell’Exynos 8890. Come mai secondo voi?
Per quanto
sia innovativo, il Samsung Galaxy S8 non potrà sfruttare tutte le funzionalità
di Snapdragon 835. Il quale ha una marea di caratteristiche nuove e
migliorate, come il riconoscimento facciale, Gigabit LTE o la doppia fotocamera
da 16 megapixel. Samsung potrebbe
comunque optare per una siffatta doppia fotocamera da 13 megapixel e introdurrà un sistema anti-surriscaldamento per evitare nuovi problemi con un processore Snapdragon. Ciò si tradurrà in un aumento del prezzo finale, per la "gioia" di tutti gli utenti.
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