Troppa immaginazione? Assolutamente no, presto sarà realtà!
Strade non più illuminate da luce elettrica ma strade totalmente a "risparmio energetico" illuminate da alberi e piante in grado di emettere luce.
Il designer olandese Daan Roosegaarde un social designer, insieme al suo team ha intenzione di creare alberi capaci di emettere luce propria senza utilizzare l'energia elettrica 100% naturale. Il progetto prevede di incorporare nel genoma degli alberi i geni di batteri e meduse capaci di emettere luce propria.
Sin dagli anni '80 molti esperimenti sono stati compiuti, dei ricercatori sono riusciti ad utilizzare il gene della lucciola in una pianta di tabacco riuscendo a far sintetizzare l'enzima luciferasi che insieme alla luciferina, (molecole chimiche in grado di produrre energia lumimosa) ha reso la pianta luminosa.
Nel 2010 ancora un esperimento, “Starlight Avatar”, sempre su pianta di tabacco, questa volta utilizzando dei geni provenienti da batteri marini luminosi.
Studi successivi sono stati capaci di aumentare ulteriormente la luminosità della pianta; In vendita per alcuni periodi sul sito bioglowtech.com al prezzo di 300 $ a pianta.
Attualmente molte compagnie sono al lavoro per creare piante e alberi sempre più luminosi, basta farsi un giro su siti di raccolta fondi online.
Ad esempio il team di “The Glowing Plant” capitanato da Anthony Evans ha superato l'obiettivo iniziale di 65.000 $ in poche settimane, raggiungendo in fretta 500.000 $ di fondi prevede di rendere la pianta "Arabidopsis Thaliana" capace di emettere una luce blu/verde, grazie a geni provenienti dalle lucciole.
Molti però anche i giudizi negativi ed i dubbi sulle piante bioluminescenti: la conversione fotosintetica delle piante ha delle limitazioni, quanta luce le piante saranno effettivamente capaci di emettere?
Oltre alla genetica bisognerà anche valutare le leggi fisiche coinvolte per capire quanto possa essere conveniente.
E le problematiche etiche? Dopo tutto si tratta di OGM. Saranno sicuri?
Il progetto non sembra presentare rischi ed il dipartimento dell’agricoltura degli USA ha dato il via libera ai ricercatori dal punto di vista legale.
Nessun commento:
Posta un commento