Ecco perché Amazon potrebbe trasmettere GRATIS le partite di Champions League ai clienti Prime

È di ieri la notizia che la Champions League sarà visibile su Amazon. L'E-commerce più popolare al mondo si è aggiudicata i diritti tv per la trasmissione delle migliori partite del mercoledì di Coppa, fino alle semifinali, per le stagioni 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024. La domanda più frequente a questo punto è: Amazon aumenterà il prezzo di Prime?



Riprendiamo un interessante articolo redatto da Business Insider, in cui alcuni esperti ed addetti ai lavori si pronunciano sulle possibili mosse che Amazon potrebbe adottare a seguito di questa acquisizione. Vi anticipiamo che la sensazione condivisa dagli esperti è che Amazon deciderà di offrire gratuitamente ai clienti Prime la visione delle partite, senza che debbano sottostare ad alcun incremento di spesa (Amazon Prime al momento costa 36 euro), né è previsto l'aggiunta di un ulteriore pacchetto a parte.

Prima di capire il perché ad Amazon converrebbe proporre gratuitamente tali contenuti, enucleiamo i dettagli dell'accordo storico.  

L'acquisizione di Amazon Prime Video dei diritti televisivi in Italia è un evento storico per il nostro calcio: la prima emittente on demand a debuttare in Italia è stata Dazn, che come sapete trasmette tre partite di ogni turno di serie A (campionato di Serie B e alcuni campionati esteri). Nell'agosto di quest'anno vi abbiamo parlato anche di Netflix e dell'acquisizione (in Francia) dei diritti sportivi legati alla Ligue 1 e la Champions League. 


Secondo indiscrezioni di stampa, Amazon avrebbe investito 80 milioni di euro a stagione per trasmettere in Italia le partite della Champions League. 

I motivi per i quali riteniamo che Amazon non chiederà un abbonamento suppletivo ai clienti che già hanno sottoscritto abbonamenti Prime Video sono essenzialmente due. 

  1. La premessa è che in Italia si è registrato un aumento del consumo dei servizi di TV on demand, l'incremento del 60% ha portato a un totale di 10 milioni di abbonamenti. Amazon ha enorme interesse a cavalcare l'onda e catturare una parte cospicua di questa fetta di consumatori, massimizzando il più possibile gli introiti e sfruttando la Champions League a proprio vantaggio. La similitudine con il "cavallo di Troia" è calzante. Amazon attraverso la Champions potrebbe  far conoscere agli utenti (poco avvezzi all'on-demand e/o soprattutto agli acquisti online) la convenienza di sottoscrivere un abbonamento ad Amazon Prime. I vantaggi non consistono solo nell'avere una valida alternativa a Netflix, ma anche avere la possibilità di effettuare acquisti online senza pagare le spese di spedizioni, o sentire la musica da Amazon Music o avere uno spazio illimitato per le foto ecc. ecc. 
  2. Amazon ha la necessità di riabilitare la propria immagine. Sono anni che il colosso di Seattle è sotto la luce dei riflettori per condotte alquanto discutibili, sia per quanto riguarda il fisco italiano che per le condizioni dei lavoratori. Le società di Bezos, lo scorso anno, hanno versato al fisco italiano appena 11 milioni di euro, anche se va sottolineato che il carico fiscale diretto nel nostro paese sia pari a 85 milioni: cifra che però comprende anche gli oneri contributivi sugli stipendi dei dipendenti. In questo momento di crisi, Amazon potrebbe attuare una vera e propria operazione simpatia e offrire la Champions League gratuitamente agli abbonati Prime potrebbe virare verso questa direzione. 
Il colosso dell’e-commerce detiene già i diritti televisivi di 20 partite della Premier League a partire dalla stagione 2019-2020 e fino al 2022. In Germania, invece, trasmetterà le migliori partite del martedì di Champions League dal 2021.

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