Tachipirina e Patente Ritirata: Un Nuovo Dilemma per gli Automobilisti Italiani

Negli ultimi giorni c'è un nuovo dilemma. La Tachipirina, il farmaco ad uso comune per trattare febbre e dolore può causare falsi positivi ai test salivari e quindi comporta il ritiro della patente? Siamo sempre più dipendenti da questi farmaci ed è importante fare un po' di chiarezza.  


Tachipirina e patente ritirata è un binomio assoluto?

Del resto con l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada italiano, molti si sono trovati a riflettere non solo sulla salute, ma anche sulla pericolosità di assumere questo medicinale prima di mettersi al volante.

 
👮‍♂️ Il caso

Recentemente un automobilista italiano si è visto ritirata la sua patente dopo essere risultato positivo a un test antidroga. Due giorni prima aveva assunto solo una dose di Tachipirina. Sembra infatti che il paracetamolo presente nel farmaco può causare falsi positivi ai test salivari, portando a sanzioni severe anche per chi non ha fatto uso di sostanze stupefacenti. [Fonte]


La Legge e le Critiche

Il nuovo Codice della Strada, introdotto qualche settimana fa, mira a contrastare il fenomeno della guida sotto l'influenza di sostanze che possano compromettere le capacità psicofisiche del conducente. Tuttavia, l'introduzione del nuovo Codice ha suscitato un dibattito acceso sia tra i cittadini che tra gli esperti del settore. 



Uno dei principali punti di critica riguarda la mancata differenziazione tra situazioni di consumo terapeutico di farmaci regolarmente prescritti e l'assunzione di sostanze illecite. Ad esempio, l'uso di determinati farmaci prescritti per il trattamento di patologie croniche o condizioni mediche particolari potrebbe senza dubbio influenzare le capacità di guida senza tuttavia configurarsi come un comportamento irresponsabile o pericoloso. Il rischio di penalizzare individui che agiscono in conformità con indicazioni mediche è molto alto.

Alcune associazioni di categoria hanno sottolineato l'importanza di adottare un approccio più calibrato, in modo da distinguere i comportamenti potenzialmente lesivi e situazioni che, pur rientrando nei limiti della normativa, non costituiscono un pericolo reale per la circolazione. Per esempio, sarebbe opportuno dotare di strumenti più avanzati in grado di discernere non solo la presenza di sostanze nel sangue ma anche il grado di compromissione effettiva delle capacità cognitive e motorie del conducente.

Il nuovo Codice della Strada,richiede un'attenta riflessione per garantire che le misure adottate siano realmente efficaci e proporzionate. 


Impatto Sociale

Questa normativa ha un incidenza significativa sulla vita quotidiana degli italiani. Nei periodi invernali, caratterizzati da raffreddori e dalle influenze, ci si potrebbe trovar costretti a dover scegliere tra curarsi e guidare.  
C'è un dibattito aperto su come modificare o adattare la legge per evitare di penalizzare cittadini che assumono farmaci necessari per la loro salute. Si discute anche di migliorare i metodi di testing per distinguere tra sostanze terapeutiche e stupefacenti, o di introdurre esenzioni per chi usa medicinali su prescrizione medica.

Vediamo quali sono le sostanze vietate: 

  • Benzodiazepine: Viene utilizzato per trattare ansia e insonnia, possono indurre sonnolenza, diminuire i riflessi e ridurre l'attenzione, rendendo pericolosa la guida.
  • Antidolorifici oppioidi: Compresa la morfina, questi medicinali possono rallentare i tempi di reazione e compromettere la concentrazione.
  • Barbiturici: Come sedativi, rendono la guida estremamente rischiosa.
  • Decongestionanti con pseudoefedrina: Spesso presenti nei farmaci per raffreddore e influenza.
  • Cannabis terapeutica: Utilizzata per condizioni mediche croniche, contenendo THC viene rilevato nei test antidroga.
  • Antistaminici: Utilizzate per le allergie, sono tra i farmaci sconsigliati per la guida (alcuni di essi).



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